sabato 28 dicembre 2013

CAPODANNO: COME SCEGLIERE I BUONI PROPOSITI PER GRANDI E PICCINI!

Sarò più disponibile con la mia famiglia, con gli amici e con quanti hanno bisogno di una mano. Leggerò più favole ai miei figli e guarderò meno la televisione. A Capodanno, tutti noi facciamo piccole promesse per essere migliori.

Alcuni di noi già ad inizio dicembre compilano una vera e propria lista comprendente gli obiettivi più disparati: dal salutistico all’intellettuale, dal perdere finalmente quei chili di troppo ad iniziare una buona volta quel “tomo” da quasi mille pagine. Altri si pongono un unico, importante obiettivo. Altri ancora preferiscono la strada delle piccole rinunce: non passerò più tante ore a chattare o diminuirò la dose di cioccolato quotidiano. A Capodanno, però, è tradizione fare a se stessi una piccola promessa… abitudine che noi mamme trasferiamo presto anche ai nostri bambini. Non sappiamo, esattamente, come sia nata questa consuetudine dei buoni propositi: si tratta, probabilmente, di una esigenza innata nell’uomo, a prescindere da razza o cultura. Nel passaggio dal vecchio al nuovo, il corpo e la mente sentono la spinta a rinnovarsi almeno in parte, ad aprirsi al futuro. E, non potendo rinascere completamente, il rinnovamento viene simboleggiato appunto nel gettare via qualcosa di vecchio di se stessi, qualcosa che non piace e nell’aprirsi al positivo iniziando un nuovo percorso di miglioramento.
Un’esigenza di novità stimolante
Dietro ai buoni propositi c’è anche l’esigenza di porsi un nuovo traguardo, un obiettivo che spinga a vivere con più gusto e impegno la quotidianità. Ogni uomo e donna, ad ogni età, ha l’esigenza di avere uno scopo da perseguire e raggiungere per dare un senso alle proprie giornate, per alzarsi al mattino con più grinta e per sentirsi gratificati nel momento in cui l’obiettivo è stato raggiunto. Senza questo traguardo da raggiungere, è facile scivolare nella noia, nell’apatia e persino vivere forme depressive che derivano da una leggera demotivazione. E attenzione: il rischio non lo corrono soltanto le persone anziane o pensionate e quindi i nonni con molto tempo a disposizione. Anche una mamma attiva, con lavoro, casa e figli piccoli, pur tra i mille impegni quotidiani può avere l’esigenza di un piccolo spazio mentale solo per se stessa. Il proposito è quindi qualcosa che va al di là delle necessità di ogni giorno, è uno stimolo in più per dare il meglio di se e sentirsi gratificate da questo obiettivo.
Obiettivi semplici e gratificanti
Porsi degli obiettivi, sotto forma di buoni propositi, è sicuramente positivo: a patto di scegliere delle mete che non aggiungano un impegno eccessivo alla fatica quotidiana e che consistano, soprattutto, nel tentativo di migliorare se stessi. Non serve, per esempio, porsi l’obiettivo di andare in palestra almeno tre volte la settimana, o di mettersi a seguire una dieta strettissima per dimagrire. Il troppo impegno, se sommato alle altre necessità di tutti i giorni, finisce per risultare gravoso lasciando spazio alla frustrazione. Meglio, invece, porsi obiettivi che abbiano come miglioramento la propria quotidianità, il proprio modo di essere: essere più indulgenti con se stesse e non pretendere di fare tutto alla perfezione, ma riservare spazio e tempo per stare con il partner o con i bambini. Mangiare meno dolci, va bene, ma non per dimagrire: piuttosto, perché fa bene alla salute. Regalarsi ogni tanto un buon libro e trovare il tempo di leggerlo. Fare un po’ di volontariato: in un reparto pediatrico, in una casa per anziani, in un canile. Decidere per un’adozione a distanza, per un sostegno ai bisognosi che, in questo periodo, sono davvero tanti. Fare del bene, anche solo un’ora la settimana, aiuta a stare bene.
Piccoli impegni anche per i bambini
Anche ai nostri figli possiamo insegnare l’importanza di un piccolo obiettivo da porsi nel quotidiano. Per i piccoli è ancora più importante che per gli adulti, perché li aiuta ad assumersi semplici responsabilità, commisurate alla loro capacità di autogestione. Una volta raggiunto l’obiet
tivo, un bambino si sente gratificato, si sente grande e tutto questo lo aiuta a comportarsi meglio e a ripetere quell’esperienza positiva. Anche in questo caso non si devono scegliere obiettivi troppo distanti da lui e dal suo mondo: partiamo dalla loro quotidianità nella richiesta di un impegno da rispettare per l’anno nuovo. Difficile pretendere, per esempio, che una bimbo di sei anni sappia sistemare il proprio letto da solo, al mattino: mentre è un compito che può essere sicuramente affidato a un ragazzino o a una ragazza di 11-12 anni. Nostro figlio non ha ancora imparato a riordinare i propri giocattoli o vestiti alla sera? Il nuovo anno è sicuramente l’occasione giusta per partire da zero e prendersi questo impegno. E poi ancora ci sono la promessa di non dire più brutte parole, di essere più generosi con i propri oggetti, di limitare le occasioni di scontro con fratelli e compagni di scuola. Ma anche di concentrarsi meno su giochi e indumenti firmati e dedicarsi di più al miglioramento interiore. I più piccoli potranno scrivere su una lavagnetta il loro proposito, i più grandicelli, già pudichi, lo conserveranno dentro di sé. E quando l’avranno realizzato, anche solo in parte, sarà la più grande delle soddisfazioni.

NON MI RESTA CHE AUGURARE A TUTTI: BUON ANNO NUOVO!


Fonte: http://www.guidagenitori.it/la-salute/psicologia/2598-capodanno-tutti-i-buoni-propositi-per-iniziare-il-2013-con-ottimismo/