COS’E’ L’ANSIA DA ESAME?
L’ansia d’esame si caratterizza per il timore, la paura di affrontare un’interrogazione o un esame. L’ansia d’esame patologica può rientrare all’interno di un quadro di
Fobia Sociale e si differenzia dalla normale ansia fisiologica che accompagna gli sforzi dell’individuo per
raggiungere uno scopo.
Numerose ricerche mettono infatti in evidenzia come una moderata ansia prestazionale favorisce migliori risultati rispetto alla
completa assenza o ad eccessivi livelli di ansia.
L’ansia da esame diventa patologica quando:
- La sola idea dell’esame è associato a intensi sintomi d’ansia, preoccupazioni, pensieri catastrofici come la bocciatura, il fare un brutta figura, il fare scena muta, sentirsi umiliati, sentirsi falliti, sentirsi difettati creando quindi l’ansia anticipatoria
- Si sviluppano una serie di sintomi quali: ansia diffusa, tremori, irrequietezza, incapacità a rilassarsi, tachicardia, vertigini. Nei casi più gravi si innesca anche la paura di morire, la paura di perdere il controllo o di impazzire motivo per cui queste persone cercano di evitare totalmente questa situazioni.
- Vi è la consapevolezza che la paura è irrazionale o esagerata, ma nonostante ciò non riescono a liberarsene. Paradossalmente, proprio questa consapevolezza, porta le persone che soffrono in queste situazioni a sentirsi sbagliate, fragili, fallite con la paura di deludere gli altri compromettendo la loro autostima sviluppando sentimenti di vergogna, autosvalutazione e depressione.
- Vi è compromissione della qualità della vita della persona in quanto vi è maggiore sofferenza durante tutto il periodo scolastico arrivando spesso ad abbandonare precocemente gli studi nonostante le potenzialità e risorse. Il soggetto con ansia d'esame, anche se possiede discrete capacità per fronteggiare la situazione, mostra una tendenza ad ignorarle; così facendo, anche situazioni ambientali di poco conto si trasformano in gravi minacce per la riuscita della prova alla quale la persona si sta sottoponendo.
- Vi è la tendenza a far dipendere la propria autostima da un riconoscimento esterno, come un voto. Ossessionato dal voto, uno studente ansioso, immagina che una performance non adeguata possa fargli perdere la stima e l’approvazione delle persone per lui importanti. Chi soffre d'ansia d'esame sente che, durante l'esame, non viene valutata solo la sua preparazione scolastica, ma anche la sua intelligenza e le sue capacità personali. La rigidità di questa posizione viene costantemente alimentata da una serie di idee irrazionali come: "Devo essere perfetto", "Chi non ha successo viene criticato, emarginato e rifiutato dagli altri", "Ho valore solo se ho successo". Tale prospettiva irrazionale e assolutistica viene spostata anche nel futuro, il quale viene immaginato come triste e privo di possibilità di cambiamento; tale processo di pensiero è contraddistinto da una generalizzazione della situazione d'esame a tutte le altre situazioni della vita, per cui la persona arriva a sentenziare, per esempio: "Sarò un buono a nulla", "Gli altri non avranno mai stima di me", "La mia vita sarà vuota e insoddisfacente".
QUALI SONO LE SUE ORIGINI?
La letteratura ha riscontrato
nella storia di queste persone episodi che li hanno portati a ipervistire sulla
scuola, come se essa fosse nella loro vita e per la loro esperienza diventata
un mezzo efficace per ottere ammirazione, amore, approvazione o per evitare
umiliazioni o rimproveri. In genere si tratta di persone che fanno dipendere la
loro autostima dagli altri diventando più vulnerabili perché ovviamente i
criteri esterni possono essere arbitrari.
Ecco che allora l’ansia d’esame
non è solo ansia, ma vera proprio angoscia. Vi è la sensazione che in quella
circostanza ci si giochi tutto: autostima, fiducia, approvazione, amore col
rischio di…rischiare di perdere tutto ciò!
Ben comprensibile quindi come
essa possa sfociare nel panico vero e proprio.
Ognuno di noi se sentisse di essere esposto a un rischio così grande
manifesterebbe ansia…patologica!
QUALI SOLUZIONI TROVANO LE PERSONE
CHE HANNO ANSIA DA ESAME?
Nei casi più gravi utilizzano la
difesa dell’evitamento.
L’evitamento ha nel breve
periodo, la capacità di ridurre l’ansia. Appena si decide di evitare l’esame…ci
si tranquillizza.
Tuttavia non è una soluzione
efficace, perché l’evitamento non permette di smentire le ipotesi catastrofiche
legate ad esso.
COSA SI PUO’ FARE DI PIU’
OPPORTUNO?
Il primo passo consiste nel
riconoscimento e nella presa di coscienza del problema da parte
dell'interessato. È fondamentale che il soggetto riconosca l'ansia da esame
come un aspetto della sua personalità, senza cadere in maniera eccessiva
nell'autosvalutazione, e acquisendo la consapevolezza di poter affrontare il
problema. È importante lavorare sulle circostanze, spesso familiari, che hanno
portato a creare delle idee irrazionali che si manifestano ogni volta che…c’è
un esame in arrivo!