domenica 19 maggio 2013

QUANDO LO SHOPPING DIVENTA DIPENDENZA



La dipendenza dagli acquisti, definita anche shopping compulsivo, è un disturbo psicologico e comportamentale caratterizzato dalla tendenza a manifestare continui ed improvvisi bisogni irrefrenabili di acquisto  e connotato da peculiari caratteristiche che lo distinguono dalla “normale” mania di comprare tipica anche del diffuso atteggiamento consumistico proprio della nostra società moderna.
Siamo in presenza di un disturbo di dipendenza da shopping quando vengono soddisfatte tutte queste condizioni:

  •  gli acquisti si ripetono più volte in una settimana;

  • il denaro investito per lo shopping è eccessivo rispetto alle proprie possibilità economiche;
  • gli acquisti perdono la loro ragione d'essere: non importa che cosa si compri, se vestiti , libri, profumi, oggetti per la casa o alimenti; ciò che conta è comprare, soddisfare un bisogno irrefrenabile che spinge a entrare in un negozio e uscirne carichi di pacchi;
  • quando il bisogno di fare shopping non può essere soddisfatto, il mancato acquisto crea profonde crisi di ansia e frustrazione;
  • la dedizione agli acquisti compare come qualcosa di nuovo rispetto alle abitudini precedenti.
A differenza delle comuni attività di acquisto che possono rappresentare un momento di condivisione con il partner o gli amici, lo shopping patologico è un’attività che viene svolta prevalentemente da soli, una sorta di piacere privato.
Black (2007) distingue 4 diverse fasi attraverso cui si manifestano le condotte patologiche di acquisto: anticipation, preparation, shopping, spending.

  1. ANTICIPATION: la persona sviluppa un pensiero, un impulso, una preoccupazione relativa all’acquisto di un oggetto; questo momento è spesso preceduto da sentimenti depressivi, ansia, noia o autosvalutazione.
  2. PREPARATION: il soggetto organizza e prepara l’attività dello shopping individuando l’area o il negozio, gli oggetti da acquistare , la modalità di pagamento.
  3. SHOPPING: è caratterizzata dall’intensa eccitazione e gratificazione che il soggetto prova mentre sta acquistando.
  4. SPENDING: è la fase dell’acquisto. Questo momento è seguito spesso da sentimenti di depressione, vergogna  e colpa.

 MA..COSA NASCONDE LO SHOPPING COMPULSIVO?

  1. COMPULSIONE: è un comportamento ripetitivo (ad es. lavarsi continuamente le mani) o un atto mentale (ad es. ripetere continuamente delle parole o delle combinazioni di numeri) che ha l’obiettivo di contenere l’ansia. 
  2. ALLEVIARE LO STATO DEPRESSIVO: lo shopping compulsivo nasconde il bisogno di alleviare uno stato depressivo di cui non sempre il soggetto è consapevole. Molto spesso, la felicità dopo un acquisto, va a colmare un vuoto di relazioni, sentimenti negativi, poca autostima che il soggetto vive nella propria vita.
  3.   DIPENDENZA: c’è una somiglianza tra shopping compulsivo e dipendenza in senso generale. In ogni dipendenza ci sono vari fenomeni: carving-tolleranza-astinenza ossia in ordine l’incapacità di controllare l’impulso, il bisogno di aumentare sempre più le dosi e le crisi che si provano quando vi è l’impossibilità oggettiva di acquistare.
  4.  DIFFICOLTA’ A CONTROLLARE GLI IMPULSI: questa spinta incontrollabile all’acquisto viene definita “buying impulse” e viene descritta come una pervasiva tendenza distruttiva, creata da un bisogno urgente che preme per essere soddisfatto.

Una cosa importante è che lo shopping compulsivo causa problemi significativi quali stress, interferenze con il funzionamento sociale e lavorativo, disagi familiari e coniugali e gravi problemi finanziari. Inoltre, si riscontrano molto spesso sentimenti di colpa e vergogna in seguito all'acquisto di oggetti che, il più delle volte, vengono nascosti al resto della famiglia oppure messi da parte, regalati o buttati via.
Si innesca così un circolo vizioso: il disagio fa affiorare nuovamente il bisogno di un nuovo acquisto. Anche se il suo armadio è strapieno di cose - che forse non userà mai- lo shopper si sente "svuotato" e sente nuovamente crescere l'impulso ad acquistare di nuovo.

COSA SI PUO’ FARE DA SOLO PER RIPRENDERE IL CONTROLLO?

lascia a casa la carta di credito: se vai a fare shopping, porta con te solo i contanti che hai nel portafoglio. Così controllerai meglio le tue spese.
stabilisci un budget: leggi i tuoi estratti conto, consulta regolarmente i tuoi conti su Internet e impara a gestire meglio i tuoi soldi prevedendo una somma da spendere per lo shopping, senza mai superarla.
poniti delle domande prima di comprare: ho davvero bisogno? Ci sono altre spese che hanno la precedenza? Affitto, bollette del telefono? Mi sentirò davvero meglio dopo questo acquisto?
• tieni un diario dei tuoi acquisti da aggiornare scrupolosamente. Se ti rendi conto che hai comprato cose inutili, prova a capire perché.
• fai un bilancio: apri l’armadio e fai un bilancio. Rifletti un pò...
provaci: esci a fare un giro per negozi senza soldi né carta di credito, ma per il semplice piacere di rifarti gli occhi. Se vedi qualcosa che ti soddisfa aspetta alcuni giorni per capire se questo oggetto ti manca realmente o se il desiderio è passato.

QUANDO TUTTO CIO’ NON BASTA…
Non sempre questi piccoli consigli fai da te servono per risolvere il problema, proprio perché come spiegato sopra tale comportamento è solo la punta di un iceberg di malessere molto più profondo.
Liberarsi dalla dipendenza da shopping si può, come da ogni altra forma di dipendenza, con una terapia che tenga sotto controllo i comportamenti problematici e li riduca nel tempo fino a farli scomparire, attraverso la comprensione dei significati soggettivi e molteplici del sintomo, tentativo disadattivo di dar voce a un profondo malessere.


Dott.ssa Laura Prada 
 


FONTI:
·         "Le Nuove Dipendenze. Diagnosi e clinica". Caretti V., La Barbera D. Ediz. Carocci, 2009, Roma
·          http://psicologoinfamiglia.myblog.it/archive/2009/05/14/lo-shopping-compulsivo-quando-l-acquisto-diventa-dipendenza.html
·          http://www.lrpsicologia.it/shopping%20compulsivo.html

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