Quando il
conflitto genitoriale tende a continuare nel tempo è possibile che il bambino
ne rimanga “invischiato”, che venga
coinvolto e utilizzato da un genitore
come strumento per la lotta contro il partner.
Ci possono
essere vari scenari che rappresentano diversi modi in cui il figlio viene
coinvolto:
1) strumentalizzazione
del figlio: il figlio viene visto come mezzo da usare nella lotta contro
l’altro genitore;
2) svalutazione
dell’ex coniuge davanti al figlio: con la svalutazione del partner il
bambino non viene legittimato ad avere un buon rapporto con l’altro genitore e
quindi a potersi liberamente muovere dal mondo del papà al mondo della mamma e
viceversa;
3) utilizzo
compensativo del figlio: si tratta di genitori che non riescono ad
accettare la separazione perché rappresenta una ferita troppo profonda per la
loro autostima. In questo caso il figlio diventa la loro unica ragione di vita
col risultato di affidare un compito troppo gravoso al bambino, soprattutto perché in questo modo
viene ostacolato il suo processo di separazione-individuazione;
4) rifiuto
di un genitore da parte del figlio: solitamente il genitore rifiutato è quello
non affidatario. Sembra che questo rifiuto sia dovuto al fatto che il conflitto
tra i genitori è continuato fino al punto di “tagliare a metà il bambino”. Si
tratta spesso di un conflitto che non è stato adeguatamente gestito e il
bambino, per la sua sopravvivenza, ha dovuto fare una scelta di campo,
compiendo solitamente la scelta di schierarsi con il genitore convivente che
sembra garantirgli meglio, dal lato pratico, la soddisfazione ai suoi bisogni;
5) introduzione
di un nuovo partner: se non c’è stata una sufficiente elaborazione della
separazione, quando uno dei due genitori trova un partner e lo espone alla
relazione col figlio , nell’altro emerge il timore di essere sostituito nella
funzione genitoriale. A questa situazione può seguire l’abbandono di campo da
parte del genitore oppure la ripresa della conflittualità giuridica, entrambi
conseguenze molto negative per il figlio.
Nonostante la
diversità degli scenari in cui il bambino può rimanere intrappolato, ognuno di
questi risulta essere comunque dannoso per il bambino (Camisasca,
2004). A volte può essere utile farsi aiutare con l'obiettivo di comprendere a pieno quelli che sono i bisogni di du coniugi delusi senza però tralasciare le esigenze e i bisogni di un figlio che di certo non ha scelto, ma sta subendo, una situazione definita dagli adulti.
Dott.ssa Laura Prada
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