martedì 4 giugno 2013

TROPPO AMORE AI FIGLI...FA MALE!



Siamo inclini a pensare che ciò che danneggi le relazioni abbia a che vedere con la mancanza, la carenza…. Quando pensiamo ai sentimenti, all’affetto, ragioniamo in termini di quantità, imputando la sofferenza relazionale a qualcosa avvertito come “poco”, “non abbastanza”.
Nelle relazioni d’amore genitoriale – come anche in quelle di coppia – le difficoltà non si esauriscono nel rifiuto e nella freddezza. L’amore è una questione di qualità più che di intensità/frequenza e non ha mai la sostanza del possesso.
In particolare, mi riferisco ad uno stile di accudimento genitoriale che predispone a rischio psicopatologico i figli proprio in nome del “troppo amore”.
Alcuni genitori (specialmente le madri, tra il 12 e il 25%) sono ipercoinvolti, mostrano eccessiva preoccupazione nelle relazione con i figli, quando sono piccoli ma anche in età adulta.Questa modalità è stata chiamata anche Helicopter Parental Style per sottolineare il movimento di ricognizione – proprio come gli elicotteri – effettuato sopra le teste dei figli per evitare loro “catastrofi”, proteggerli da minacce esterne.
Nell’immediato, il danno è nel non riconoscere un figlio come entità distinta con bisogni di crescita peculiari per ogni età. La crescita è fatta di progressive conquiste di autonomia che un figlio può attuare solo se è nella condizione, prima, di esplorare e prendersi il rischio della scoperta, dopo di assumersi la responsabilità delle scelte e delle proprie esperienze.
A lungo termine, secondo una recente ricerca pubblicata sul Journal of Child and Family Studies, questo stile di accudimento predisporrebbe al rischio in età adulta di depressione, ansia, scarsa percezione di autoefficacia e scarsa “fiducia” nei propri pensieri, desideri, emozioni.
L’iperprotettività, il controllo, l’induzione del senso di colpa, nel caso i figli vogliano allontanarsi, sono strategie per mantenerli invischiati nella famiglia d’origine.
Ci si dovrebbe chiedere, per ciascuna famiglia, qual è l’ “utilità psicologica” del trattenere i figli a sé.



FONTE: Mariateresa Papaccio,http://www.ladyo.it/2013/il-troppo-storpia-anche-in-famiglia

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