La paura di volare fa
riferimento all’aerofobia, ossia uno stato d’ansia a livelli significativi
quando si vola o al solo pensiero del volo.
Al giorno d’oggi l’aereo è
molto diffuso come mezzo di trasporto, tuttavia il 50% delle persone soffre di
aerofobia, soprattutto le donne.
In particolare si possono
distinguere 3 sottogruppi di persone con queste difficoltà:
- Le persone che non prendono categoricamente mai l’aereo. Solo pensando al volo avvertono sensazioni negative
- Le persone che volano solo se strettamente necessario. Vivono malissimo questi viaggi e spesso ricorrono ad ansiolitici
- Le persone che volano vivendo situazioni di ansia e angoscia sopportabili. Sono sempre pronte a scattare al minimo movimento dell’aereo e quindi vivono tutto il viaggio in continua allerta, ma il livello d’ansia non raggiunge picchi elevatissimi.
Ma…è l’aereo il vero problema?
Come ogni fobia che si rispetti,
la paura di volare non riguarda strettamente l’aereo, ma riguarda ansia e
angosce che fanno riferimento ad altri ambiti della vita. Spesso, soprattutto
in momenti di transizione importanti (la nascita di un figlio, la fine delle
scuole superiori, un lutto significativo, un avanzamento di carriera), gli
equilibri che fino a quel momento avevano funzionato egregiamente,
improvvisamente non sono più validi e ci si trova a doverne cercare di nuovi
che possano gestire le situazioni meglio dei precedenti. Trovare nuovi
equilibri genera parecchia angoscia. Non sappiamo se ce la faremo, non siamo
certi che saremo all’altezza delle nuove sfide e, in linea di massima, lasciare
il vecchio per il nuovo, sviluppa sempre una certa dose di ansia. Tutte queste
angosce volteggiano minacciose sulla nostra testa fino a trovare un gancio su
cui appendersi. E l’aereo è proprio il gancio ideale perché contiene in sé
alcune caratteristiche che, oggettivamente, possono dare fastidio: è chiuso,
sospeso a diecimila metri di altezza, non si controlla nulla e richiede
all’individuo di affidarsi completamente. Da quel momento in poi, siamo più
sereni per la nostra vita ma iniziamo ad aver paura dell’aereo. E la vita
improvvisamente cambia…in peggio.
Chi ha para di volare, pensa
che l’aereo sia il problema, non riconoscendo il suo reale disagio. L’aereo è
un ottimo spostamento dell’attenzione fuori da se stessi e si arriva a
controllare ogni minimo rumore de mezzo, la cronaca degli incidenti aerei, il
meteo…come se fossero dei reali premonitori.
Quali sono le possibili cause?
- Esperienze traumatiche di anche un solo volo portano a una generalizzazione sul concetto di volare che porta alla attivazione di ansia.
- Condizionamento attraverso l’esperienza degli altri: se una persona significativa è rimasta traumatizzata da un viaggio in aereo è possibile che questa esperienza indiretta possa innescare la fobia
- Modellamento: la fobia dell’aereo può essere appresa attraverso l’imitazione dei comportamenti o credenze di altri significativi.
- Altri eventi stressanti che poco riguardano l’aereo!
Cosa fare per riuscire a
viaggiare e…ad andare in vacanza?
Buona norma è quella di
evitare bevande eccitanti, come il caffè, prima di affrontare situazioni di
stress e ansia. Cercare di riposarsi a dovere prima di partire per evitare che
la stanchezza amplifichi il malessere. Altrettanto scontato, ma di estrema
importanza, è non alimentare le paure e fantasie nei modi più vari: evitare di
guardare il meteo prima di partire in cerca di turbolenze e resistere alla
tentazione di una ricerca in rete dei disastri aerei più recenti, magari
leggendo mille dettagli sulle tragedie in questione.
Puo' essere utile anche portare un libro da leggere, della musica rilassante da ascoltare in modo da poter distogliere l'attenzione e diminuire l'ansia.
Inoltre, ci sono svariate tecniche,
come il Training autogeno, che
possono aiutare a controllare la paura o quantomeno a evitare condizioni di
panico. Si tratta di tecniche basate sulla respirazione diaframmatica e sono
tecniche utili da usare anche tutti i giorni.
Sicuramente non sempre tali
accorgimenti aiutano ad affrontare viaggi lunghi o continui. A volte è
necessario cercare di vederci più chiaro attraverso un percorso terapeutico.
Riuscire a viaggiare
serenamente permette all’uomo di migliorare le sue qualità di vita e di non
perdere delle opportunità importanti e piacevoli!
Dott.ssa Laura Prada
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